Le alghe migliori degli insetti commestibili? Ad essere favorite nella ricerca di nuove fonti alimentari, sostenibili e disponibili in quantità elevate sono proprio loro. Alla luce delle sue proprietà, questo alimento si piazza a mani basse in cima alla classifica dei cibi del futuro.
Diversi studi recenti hanno dato ampio lustro alle alghe che vengono ora riconosciute come uno, se non il cibo per il futuro del nostro Pianeta, nonché la chiave per nutrire le persone che vivranno sulla terra nel prossimo ventennio.
Le alghe cibo del futuro: gli studi

Secondo uno studio condotto dagli scienziati dell’Università della California, la Cornell University dello Stato di New York, le alghe commestibili rappresentano il cibo del futuro. Questo alimento, molto in voga in Oriente ma da qualche tempo approdato anche nelle cucine occidentali, potrebbe sostituire il 25% del consumo europeo di proteine e la metà del consumo di olio vegetale.
Le aspettative sono elevate, come emerge dallo studio che trova spazio tra le pagine della rivista scientifica Oceanography e commentato da Charles Greene, Professore emerito di scienze della Terra e dell’Atmosfera alla Cornell University, il quale ha sostenuto: “Anche solo con una striscia di terra strettissima potremmo riuscire a produrre più di tutte le proteine di cui 10 miliardi di persone avranno bisogno”.
Questo perché, stando sempre ai risultati della ricerca, la coltivazione di microalghe con sistemi di acquacoltura a terra ed alimentati con acqua di mare, potrebbe portare ad aumentare la produzione alimentare a livello mondiale del 50% e sfamare entro il 2050 ben 10 miliardi di persone. Si tratterebbe quindi di una alternativa oltremodo sostenibile e che andrebbe a sostituire un’agricoltura animale decisamente poco etica e fortemente inquinante.
I vantaggi
I vantaggi di inserire le alghe nella propria alimentazione sono molteplici. Oltre ad essere considerata una fonte di cibo particolarmente efficace, ha anche il vantaggio di ridurre in maniera significativa gli impatti dannosi dell’attuale sistema alimentare sul clima, sull’uso del suolo, sulle risorse di acqua e sulla biodiversità.
Non è tutto però, poiché come spiega ancora Charles Greene, la coltivazione a terra delle alghe dà l’opportunità di coltivare cibo altamente nutriente e proteico, in maniera piuttosto veloce, dal momento che le alghe crescono dieci volte più velocemente delle colture tradizionali, rappresentando al tempo stesso un superfood non inquinante. Inoltre, essendo coltivate in strutture relativamente chiuse e controllate, non comportano il rischio di una produzione ad alto impatto ambientale.
Sul piano nutrizionale, le alghe si presentano come un superfood ricco di proteine, vitamine, minerali e macronutrienti essenziali per l’alimentazione dell’uomo, tra cui gli aminoacidi e gli acidi grassi omega 3.
Tutte queste caratteristiche contribuiscono a rendere le alghe commestibili le candidate perfette per essere il cibo del futuro.
Alghe commestibili, tra miti e pregiudizi

Quando si parla di alghe commestibili, spesso si rischia di cadere in falsi miti e credenze. Sebbene sia considerato un superfood introdotto di recente nella nostra dieta, in realtà è giunto sulle nostre tavole insieme ad altri alimenti come il tofu, il seitan, la salsa di soia ed altri cibi tipici dell’alimentazione macrobiotica. Basta dare uno sguardo agli scaffali degli alimenti naturali e bio per scovare anche le alghe più comuni.
Attorno a questo cibo, tuttavia, aleggiano anche tutta una serie di pregiudizi difficili da scavalcare. Il primo ha a che fare con la visione delle alghe come alimento esotico, orientale, quindi estraneo alla nostra tradizione alimentare. Un’opinione non del tutto corretta, dal momento che l’uso in cucina delle cosiddette “verdure di mare” ha una tradizione molto antica non solo in numerose nazioni d’Europa ma anche in molte regioni d’Italia.
Sebbene sia ampiamente diffuso in Paesi come la Scozia e la Norvegia, questo cibo vanta una lunga e solida tradizione in Oriente ed in modo particolare in Giappone, dove esistono massicce coltivazioni di alghe lungo tutta la costa che ogni anno producono decine di migliaia di tonnellate di prodotto destinato al consumo.
Alghe o insetti: qual è la migliore nuova fonte alimentare?

Gli insetti commestibili rischiano di essere messi in ombra dalle alghe. Quest’ultimo alimento potrebbe rappresentare la principale fonte alimentare nuova di zecca, sostenibile e disponibile in grandi quantità. Ma da dove deriva il maggiore “successo” delle alghe rispetto agli insetti edibili?
Il principale motivo sarebbe da ricercare nel famoso tabù legato al consumo di insetti e relativo al disgusto. Se, infatti, in Oriente il consumo di grilli e cavallette è considerato nella norma, in Italia l’80% dei consumatori sarebbero più propensi a vedere nel piatto le alghe rispetto agli insetti (o altri elementi a base di questo alimento). A rivelarlo è stato un sondaggio di Fedagripesca-Confcooperative.
Questo risultato si rispecchia anche a livello di produzione, con un maggiore e crescente interesse per le alghe. Non è un caso se, secondo le ultime stime, entro la fine del 2023 questo mercato in Europa potrebbe quintuplicare il giro di affari arrivando a 9 miliardi di euro e creando 85 mila nuovi posti di lavoro.
Il futuro delle alghe in Italia

C’è grande interesse nel nostro Paese per ciò che riguarda la produzione ed il consumo di alghe. Il mercato ad oggi conta una decina di aziende che operano principalmente nella fase di trasformazione. Non è escluso tuttavia che possa crescere anche l’interesse per l’allevamento di alghe, filiera che in Italia potrebbe raggiungere un valore di circa un miliardo di euro, secondo Fedagripesca-Confcooperative.
In Italia l’alga più coltivata risulta essere una micro-alga, la spirulina, con una ventina di impianti sparsi sul territorio e spesso avviati da aziende agricole ed alimentari. La spirulina si è così diffusa sempre di più negli integratori e nei nutraceutici ed è oggi disponibili anche in molti supermercati.
Questa alga, ricca di vitamine, amminoacidi essenziali ed acidi grassi omega 3 e omega 6, ha importanti proprietà antinfiammatorie.
Viene utilizzata in cucina per insaporire insalate, pasta o altri piatti saporiti, utilizzandola al posto del sale. In alternativa è possibile usarla per realizzare squisiti frullati e yogurt arricchendoli ulteriormente di importanti sostanze nutrizionali.
SOPRI LA SPIRULINA ORGANICA SU 21BITES