Il tema caldissimo della carne sintetica, l’alternativa sostenibile alla carne tradizionale, è tornato centrale nel nostro Paese, in occasione dell’approvazione da parte della Camera, del disegno di legge sul suo divieto in Italia.
Era stato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida a presentare il testo dice no alla produzione ed alla vendita in Italia della carne sintetica realizzata in laboratorio. Tuttavia, nonostante il via libera della Camera, il testo è stato accompagnato da molteplici dubbi e polemiche.
Disegno di legge contro la carne sintetica: cosa prevede?
In Italia è vietata la “produzione e l’immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati”. E’ quanto contenuto nel testo del disegno di legge contro la carne coltivata, firmato dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e dal ministro della Salute, Orazio Schillaci.
I voti favorevoli sono stati 159, 53 i no e 34 gli astenuti. Il testo è stato votato dalla maggioranza; il Pd si è astenuto mentre Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno votato contro. Questa decisione ha fatto dell’Italia il primo Paese in Europa a introdurre una simile restrizione.
Oltre ai divieti di produzione e vendita di carne sintetica, la nuova normativa vieta anche l’uso del termine “carne” in riferimento a prodotti trasformati contenenti proteine vegetali.
Perché l’Italia vieta la carne sintetica?
Per il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il divieto di produzione e vendita di carne sintetica è stato introdotto essenzialmente per tutelare la salute dei cittadini. “Stiamo per approvare in via definitiva una delle leggi più democratiche che abbiamo avuto nella nostra nazione”, ha commentato dopo il via libera definitivo della Camera.
Sebbene l’Italia sia al momento il primo Paese d’Europa ad adottare una restrizione di questo tipo, l’auspicio del ministro è che “l’esempio italiano venga seguito al livello europeo”. La legge sarà notificata all’Europa subito dopo la sua approvazione.
I dubbi
A manifestare i primi dubbi sulla legge contro la carne coltivata sono stati gli stessi uffici del Quirinale, che avrebbero messo in guardia in riferimento ai rischi di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea.
Sebbene l’iter parlamentare sia giunto a compimento ed il prossimo step prevede l’arrivo del testo sul tavolo del presidente della Repubblica per l’esame che anticipa la promulgazione, vi sarebbe ancora un nodo da sciogliere. Questo avrebbe a che fare con il rischio del provvedimento di entrare in contrasto con il diritto internazionale e le regole europee con un divieto “preventivo”, ovvero introdotto prima che la produzione sia avviata in Europa.
Le reazioni
Non solo dubbi ma anche polemiche e scontro con le opposizioni, in seguito all’approvazione della Camera del Dl contro la carne coltivata.
“Il divieto alla carne coltivata è antiscientifico e anti-italiano”: questa è la reazione di +Europa, che ha invitato tutte le opposizioni a votare le pregiudiziali di costituzionalità.
A festeggiare l’approvazione della legge che stoppa la produzione e l’immissione sul mercato della carne sintetica è stata invece Coldiretti.
Un commento è giunto anche da parte del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani: “In Italia il cibo è cultura e tradizione e la battaglia è difendere le tradizioni di eccellenza”.
L’Enpa, di contro, ha considerato lo stop alla carne ‘cruelty free’ “un’ideologia e una visione oscurantista”, prevedendo “una nuova condanna della Corte di Giustizia europea” a carico del nostro Paese. La Lav, infine, ha definito la legge “antiscientifica” che “protegge chi inquina”.
Cos’è la carne sintetica e da cosa deriva
Conosciuta anche come carne coltivata, carne pulita, carne in vitro e carne artificiale, la carne sintetica è prodotta attraverso la coltivazione di cellule animali in laboratorio. Invece di allevare e macellare animali, gli scienziati estraggono una piccola quantità di cellule muscolari da un animale donatore e le coltivano in un ambiente controllato. Questo processo può riprodurre la struttura cellulare e il gusto della carne tradizionale senza la necessità di allevamento intensivo e abbattimento degli animali.
Sarebbero numerosi i benefici che ne deriverebbero dalla produzione e dal consumo della cosiddetta carne sintetica, a partire da una importante riduzione dell’impatto ambientale. La sua realizzazione richiede meno terra, acqua e risorse rispetto all’allevamento tradizionale. Riducendo l’uso di terreno e l’impatto sull’ambiente, la carne sintetica offre quindi una soluzione più sostenibile.
Questo innovativo prodotto elimina la necessità di allevare animali per la produzione di carne, riducendo notevolmente il numero di animali sottoposti a condizioni di vita difficili e allevamento intensivo. Inoltre contribuisce a ridurre l’impatto ambientale legato alle emissioni di anidride carbonica e metano.
Nonostante i benefici, tuttavia, sono anche numerose le sfide e le criticità da affrontare. Oltre ai costi elevati, il maggiore ostacolo è legato soprattutto ad un fatto culturale, in riferimento all’accettazione del consumatore: in tanti potrebbero mostrare resistenza nei confronti della carne sintetica a causa di preoccupazioni sulla sicurezza alimentare, sul gusto e sulla percezione della “naturalità” del prodotto.
Non mancano poi le questioni etiche riguardanti la manipolazione genetica e il ruolo degli animali nell’ecosistema.
Nonostante il freno introdotto dall’Italia, i dubbi e le sfide, la continua ricerca e lo sviluppo in questo settore potrebbero portare a una rivoluzione nel modo in cui produciamo e consumiamo carne, aprendo la strada a un futuro più sostenibile per l’industria alimentare.