Farina di insetti, fonte foto: ItaliaaTavola.net

Farina di insetti, firmati quattro decreti per la vendita in Italia: cosa prevedono

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L’impiego di insetti commestibili e farina di insetti, continua ad essere uno dei temi caldi non solo nei vari Paesi dell’Unione Europea ma in particolare in Italia. Di recente l’Ue ha dato il suo via libera all’uso di larve del verme della farina minore, grillo domestico, larva gialla della farina e cavallette in svariati alimenti tra cui pane, cracker, grissini, barrette proteiche, prodotti a base di pizza, pasta, cioccolato ma anche preparati a base di carne e minestre.

Nonostante alcuni dubbi leciti da parte dei consumatori, c’è ancora confusione sull’argomento. E’ quanto emerso da una recente indagine condotta da Coldiretti secondo la quale solo il 16% degli italiani hanno espresso il loro parere favorevole al consumo di farine di insetti, mentre un bel 6% ha preferito non esprimersi in quanto ha ammesso di non avere un’idea precisa sul tema.

Farina di insetti: quattro decreti firmati

Farine a base di insetti, fonte 21Bites.it
Farine a base di insetti, fonte 21Bites.it

Lo scorso 23 marzo 2023 sono stati firmati quattro decreti riguardanti quattro differenti farine derivanti da insetti commestibili. Sebbene ci si possa nutrire di ciò che si ritiene idoneo, “per quanto riguarda la farina di grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gialla, pensiamo serva un’etichettatura che specifichi in modo puntuale e visibile quali prodotti hanno derivazione da questi insetti”: a dichiararlo è stato il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida in una conferenza stampa congiunta insieme al ministro del made in Italy, Adolfo Urso, ed il ministro della Salute Orazio Schillaci.

Etichette chiare e scaffali separati per i cibi che contengono farine di insetti, dunque, è stata la risposta diretta da parte del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare alla Commissione europea che a inizio anno ha dato l’ok alla vendita dell’Acheta domesticu, cioè il grillo domestico in polvere, entrato ufficialmente sulle nostre tavole lo scorso 24 gennaio.

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L’iter: dalla firma alla decisione della Commissione Europea

I quattro decreti firmati si pongono come obiettivo principale la tutela del consumatore, il quale dovrà essere sempre e costantemente informato e messo in guardia su cosa sta comprando al supermercato.

I quattro decreti, dopo la firma, sono stati successivamente notificati alla Commissione europea. Quest’ultima avrà tre mesi di tempo per dare una sua risposta. In caso contrario varrà la regola del silenzio-assenso.

Il passo successivo sarà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ed entreranno poi in vigore.

“Emaniamo i decreti che riguardano i livelli autorizzativi che l’Europa ha dato sulle di farine derivanti da insetti”, ha spiegato il ministro Lollobrigida, “vanno date indicazioni chiare, altra cosa sono i cibi sintetici che mettono in discussione il rapporto fra uomo e natura”.

Etichettatura e scaffali: come funziona

I nuovi provvedimenti notificati all’Unione Europea, prevedono una etichettatura priva di dubbi e molto precisa sulla provenienza dei prodotti, sui quantitativi di farine di insetti presenti e sui possibili allergeni. Al tempo stesso prevedono una scaffalatura ad hoc nei negozi e supermercati, come accade per gli alimenti biologici o senza glutine.

Ovviamente l’approvazione delle farine di grillo o di larva del verme della farina dipende molto dal rispetto di tutti i criteri previsti al Regolamento comunitario sugli alimenti e dagli Standard di sicurezza alimentare dell’Unione, i secondi più elevati e severi in assoluto.

La normativa europea già prevede una etichettatura specifica in cui viene indicato l’impiego di farine di insetti, possibili allergeni e differenziazione rispetto ad altri alimenti. E questo è giustificato non solo dall’elevato costo di prodotti a base di insetti ma anche per via delle possibili reazioni allergiche che potrebbero interessare le persone intolleranti ai crostacei.

In merito alle scaffalature dedicate, le Regioni hanno fortemente raccomandato di posizionare i prodotti a base di farina di insetti in appositi scaffali dedicati. Il ministro Lollobrigida in merito ha precisato: “Il nostro obiettivo è fornire informazioni chiare e rafforzare la capacità di discernimento delle persone rispetto al tema fondamentale dell’alimentazione. Non considero gli insetti in concorrenza con i cibi della dieta mediterranea, ma ritengo fondamentale evitare che i prodotti del Made in Italy siano confusi con queste farine. Per questo occorre una etichettatura specifica”.

I controlli

Farina di grillo, fonte foto Pixabay
Farina di grillo, fonte foto Pixabay

Nei mesi a venire non mancheranno i controlli, come anticipato ampiamente dal ministro Schillaci che ha annunciato la piena vigilanza dei Nas in merito al rispetto delle disposizioni ad oggi annunciate, sia in riferimento al divieto dell’uso di farine di insetti in alimenti tipici della dieta mediterranea, sia in merito alla conformità dell’etichettatura dei prodotti che li contengono.

Questa infatti dovrà essere chiaramente visibile e chiara: “Chi acquista questi prodotti a base di farine di insetti deve sapere che c’è un rischio di allergia, anche se adesso non sappiamo quantificare quanto nello specifico”, ha spiegato Schillaci.

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Fonte foto di apertura: ItaliaaTavola.net

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