Perché mangiare insetti? Molti di voi di fronte a tale prospettiva potrebbero reagire con un sonoro “che schifo!”, ma in realtà questa scelta potrebbe riservare molti vantaggi, soprattutto con un occhio al futuro. Entro il 2050, infatti, si stima che saremo oltre 9,5 miliardi di persone nel mondo – ovvero 2 miliardi in più di quelle attuali – e questo comporterà un problema essenziale legato alla disponibilità di cibo.
Le risorse scarseggiano sempre di più, così come i terreni coltivabili. A rendere la situazione ancora più problematica, anche la deforestazione e l’inquinamento delle acque. Come fronteggiare dunque tale problematica? Tra le possibili soluzioni, la più sostenibile sarebbe che i vegetariani e vegani, attualmente pari a circa l’8% della popolazione mondiale, raddoppiassero entro il 2050. In alternativa, il consumo di insetti potrebbe rappresentare un’altra valida soluzione. Si prevede che in futuro una buona fetta di popolazione attingerà dagli insetti la propria razione giornaliera di proteine.
Insetti da mangiare: come superare l’ostacolo del ribrezzo

A livello mondiale si stima che siano 2 miliardi di persone in 90-100 Paesi a consumare abitualmente insetti per uso alimentare. Tuttavia c’è ancora un grande ostacolo da superare e questo ha a che fare con un pregiudizio culturale.
Uno studio olandese sul pregiudizio dell’informazione che caratterizza il consumatore europeo rispetto al consumo di insetti, ha evidenziato che tabù e disgusto rappresentano fattori essenziali. Anche la comunicazione è fondamentale nella considerazione degli insetti come alimenti.
Gli insetti sono spesso associati a sporco, contaminazioni, epidemie. Tuttavia, se l’insetto viene allevato seguendo i giusti criteri, il rifiuto diventa un fattore puramente culturale e non gastronomico.
Chi consuma insetti
Oltre 2 miliardi di persone in molti Paesi sparsi nel mondo mangiano insetti. Si tratta di consumatori consapevoli: una parte di essi li consuma poichè li trova deliziosi e una parte perchè non ha alternative. E’ il caso delle popolazioni estremamente povere dei Paesi in via di sviluppo. Esiste poi una buona fetta di consumatori inconsapevoli. Sono coloro che mangiano insetti non sapendolo. Il tipico formaggio sardo casu martzu, ad esempio, è contaminato con le larve della mosca.
In merito ai Paesi nel mondo in cui si mangiano insetti, l’Africa centrale si piazza al primo posto: qui rappresentano il 50% del fabbisogno di proteine animali. Seguono gli Indiani dell’Amazzonia i quali riconoscono circa 200 specie edibili di insetti. E poi Venezuela e Messico (considerato tra i Paesi con il maggiore consumo di insetti). In Australia e Nuova Zelanda sono molto consumati soprattutto dagli aborigeni. Giappone, Cina e popolazioni del Sud Est Asiatico sono da considerarsi molto entomofoghe.
Le specie di insetti commestibili

Sarebbero circa 1900 le diverse specie di insetti edibili, anche se il numero è destinato a crescere con il passare del tempo. Sicuramente ce ne sono per tutti i gusti, anche per i palati più esigenti!
Secondo la FAO gli insetti più mangiati sono i Coleotteri (31%), seguiti dai Lepidotteri (18%) e dagli Imenotteri (che comprendono api, vespe e formiche, al 14%). Seguono gli Ortotteri (ovvero grilli, locuste e cavallette, 13%), gli Emitteri (cicale e cocciniglie, 10%), gli Isotteri (termiti, 3%) , gli Odonati (libellule, 3%) e i Ditteri (ovvero le mosche, 2%).
Perché preferire gli insetti ad altri animali
Gli insetti possono rappresentare una valida alternativa alla carne tradizionale. L’attuale modello di produzione animale non è più sostenibile dal momento che il consumo di carne è troppo elevato rispetto a quanto la terra sia in grado di sostenere. Il maggiore benessere e l’aumento della popolazione hanno contribuito a quintuplicare il consumo globale di carne. Si è così passati da 45 milioni di tonnellate nella metà del ‘900 a 233. Secondo le stime della FAO, entro il 2050 si passerà ad un consumo di carne di 465 milioni di tonnellate.
Per comprendere pienamente perché sarebbe meglio preferire gli insetti ad altri animali, è bene avere un quadro completo della situazione. La FAO stima che per ogni chilo di pollo sono impiegati 2,5 chili di cibo. Si passa a 5 chili nel caso del maiale ed a 10 per il manzo. Allevare insetti, di contro, si rivela molto più conveniente. Basti pensare che un chilo di grilli vivi costa solo 1,7 kg di cibo. Non solo: mentre nel caso di pollo e maiale solo il 55% del peso è edibile, nel grillo la percentuale è dell’80%. Ciò significa che dal punto di vista della resa alimentare i grilli sono efficienti il doppio dei polli e ben 12 volte più dei bovini.
I vantaggi
Gli insetti, infine, presentano numerosi vantaggi, scopriamo i principali:
- Sono facili da allevare e possono essere allevati anche in zone urbane;
- Sono numerosi e si riproducono con grande velocità;
- Resistono a sostanze chimiche e radiazioni;
- Richiedono superfici poco estese;
- Sono ectotermi, ovvero non usano il metabolismo per riscaldarsi e dunque sprecano minore energia;
- Hanno una quantità maggiore di proteine rispetto agli altri animali;
- Possono nutrirsi di scarti alimentari rendendoli una risorsa.