Spirulina e Clorella: quali sono le caratteristiche ed i vantaggi legati al loro consumo? Le alghe commestibili sono considerate una fonte sostenibile e nutriente di proteine, e sempre più persone stanno esplorando il loro utilizzo come alternativa alimentare al classico consumo di carne. Nel dettaglio, l’alga Spirulina e la Clorella hanno dimostrato di essere una valida alternativa di proteine utili al mantenimento e alla costituzione della massa muscolare.
Sono numerosi i vantaggi legati al consumo di alghe dal momento che questo alimento rappresenta una fonte di proteine sostenibile e nutriente in grado di portare a benefici ambientali rispetto alle fonti proteiche più tradizionali.
I vantaggi nell’uso di alghe commestibili
Perché le alghe commestibili sono considerate una scelta sostenibile e ricca di proteine? Le ragioni sono svariate e racchiudono anche diversi vantaggi dietro il loro consumo.
Si parte in primo luogo dal concetto di sostenibilità. Le alghe possono essere coltivate in modo sostenibile e spesso richiedendo meno risorse rispetto alla produzione di carne tradizionale. Molte varietà crescono rapidamente e richiedono poche risorse come terra e acqua dolce.
La coltivazione di alghe ha un impatto ambientale relativamente basso rispetto ad altre fonti di proteine in quanto possono crescere in acque marine o salmastre, riducendo così sensibilmente la pressione sulla terra agricola e minimizzando l’uso di terreni e risorse idriche.
Inoltre la loro produzione può contribuire a ridurre le emissioni di gas serra, poiché alcune alghe assorbono il biossido di carbonio durante la crescita. Occorre poi ricordare che il processo di coltivazione di questo alimento può richiedere meno emissioni di gas serra rispetto all’allevamento di bestiame.
Altro dato importante da non sottovalutare ha a che fare con la ricchezza nutrizionale di questo alimento: le alghe sono ricche di nutrienti essenziali come proteine, vitamine, minerali e acidi grassi omega-3. In particolare, sono una fonte completa di proteine, fornendo tutti gli aminoacidi essenziali di cui il corpo ha bisogno.
Non meno importante, infine, il vantaggio che se ne trae dal punto di vista prettamente culinario, alla luce della loro grande versatilità. Il loro impiego in molte cucine del mondo, compresa quella occidentale, permette di integrarle in una varietà di piatti, come insalate, zuppe, sushi e pietanze a base di alghe disidratate o in polvere.
Le alghe migliorano la salute muscolare? Lo studio
Una dieta ricca di proteine, sia esse di origine vegetale o animale, rappresenta una manna dal cielo per la salute muscolare. Tutte le proteine contengono aminoacidi essenziali che contribuiscono alla produzione di energia e garantiscono l’attività neuromuscolare. Tuttavia le proteine vegetali hanno una minore concentrazione di aminoacidi e quindi andrebbero assunte in maggiori quantità. Ciò significa che chi segue una dieta vegetariana dovrà mangiare di più al fine di garantire la giusta quantità di proteine (quelle vegetali sono solitamente meno assorbite dal sangue).
Ma cosa si sa davvero delle alghe commestibili, in merito a questo argomento? Gli studi in merito sono ancora troppo pochi ma di recente, un gruppo di scienziati dell’Università di Exeter, in Inghilterra, ha cercato di indagare sull’argomento attraverso uno studio pubblicato su The Journal of Nutrition.
Secondo la recente ricerca le alghe, se coltivate in condizioni controllate, potrebbero rappresentare una valida alternativa, nutriente e sostenibile, alle proteine animali per costruire e soprattutto mantenere la massa muscolare.
Al centro dello studio, in modo particolare, ci sono due alghe, la Spirulina e la Clorella. Si tratta delle alghe più disponibili in commercio, soprattutto sotto forma di polvere e proposte come integratori. Entrambe le specie sono ricche di proteine ed aminoacidi essenziali, lipidi, acidi grassi e vitamine.
La ricerca ha evidenziato che le fonti proteiche di origine animale stimolano maggiormente e con più efficacia la sintesi proteica muscolare a riposo e dopo l’esercizio. Il consumo di proteine animali, tuttavia, porta sempre più a porsi domande di natura etica e ambientale, da qui l’idea che le alghe possano di fatto rappresentare una validissima alternativa alla classica carne.
Finora non era del tutto chiaro la capacità della Spirulina e della Clorella di stimolare la sintesi proteica nell’essere umano ma la scienza, da questo punto di vista, ha fornito alcune risposte, valutando in maniera più attenta l’impatto legato all’ingestione di queste due alghe rispetto a una fonte proteica alimentare di alta qualità e non di origine animale in merito alla concentrazione di aminoacidi nel sangue a riposo e dopo l’esercizio, valutando così i tassi di sintesi proteica muscolare.
Durante lo studio sono stati analizzati i campioni di sangue e muscolo di 36 giovani adulti volontari prima e dopo l’esercizio, allo scopo di valutare le concentrazioni di aminoacidi nel sangue e i tassi di sintesi proteica muscolare nei tessuti a riposo e post esercizio. L’ingestione di proteine ha evidenziato un aumento delle concentrazioni di aminoacidi nel sangue, ma più rapidamente e con picchi di risposta più elevati dopo il consumo di alga Spirulina.
Insieme alla Clorella, la Spirulina per il 50%-70% del peso secco è caratterizzata da proteine. Entrambe le alghe, inoltre, sono perfettamente bilanciate anche rispetto al contenuto di aminoacidi essenziali, sebbene siano di origine vegetale.
I limiti
Ci sono però anche alcuni limiti legati al consumo di queste due alghe ed uno di questi è rappresentato dal dosaggio. Per questo è impensabile pensare ad un piatto di insalata di alghe o ad un loro consumo quotidiano, in quanto possono essere al massimo utilizzate come integratore. L’alternativa è quella di aggiungere questi due tipi di alghe commestibili sotto forma di polvere da aggiungere a zuppe e frullati.
Bisogna inoltre fare attenzione anche all’utilizzo scorretto di Clorella e Spirulina, spesso spacciate per integratori di Vitamina B12, molto importante soprattutto per i vegani. Tuttavia la B12 contenuta in questi due tipi di alghe è un analogo non assimilabile. Questo significa che “non solo non è utilizzabile dall’organismo, ma può anche competere con la B12 “buona” a livello di siti di assorbimento”, come ampiamente spiegato dal dottor Stefano Erzegovesi, medico nutrizionista e psichiatra.