La chitina degli insetti, immagine di repertorio Pixabay.com

La chitina degli insetti: i benefici per la salute dell’uomo e le fake news

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Nel mondo degli insetti, esiste un elemento unico e straordinario che svolge un ruolo cruciale nel loro corpo e nel loro ciclo di vita: la cosiddetta chitina. Questa sostanza, che costituisce l’esoscheletro degli insetti, offre una serie di caratteristiche sorprendenti che vanno ben oltre la sua funzione strutturale primaria.

Il suo potenziale come fonte alimentare e nutriente è riconosciuto da decenni ma non mancano tuttavia dubbi e preoccupazioni sulla sua sicurezza e sulla digeribilità e questo ne ha sicuramente limitato la sua diffusione. La ricerca però non si ferma e di recente sono emersi nuovi benefici per la salute dell’uomo che hanno contribuito a smentire alcune fake news che ruotano attorno a questo interessante nutriente.

Cos’è la chitina e dove si trova negli insetti

Insetti edibili, fonte foto Bigstock
Edible insects. Crickets as snack, good source of protein. Entomophagy, insectivory concept. Fried insects. Close up view. 3D rendering.

La chitina è un polisaccaride presente per natura negli esoscheletri di crostacei, insetti e alcuni funghi. Precursore del chitosano – un carboidrato presente nell’esoscheletro -, rappresenta la fibra più abbondante negli insetti, insieme ad altre sostanze come le proteine sclerotiniche, che conferiscono durezza e resistenza meccanica. Questo esoscheletro fornisce supporto strutturale, protezione e luogo di attacco per i muscoli, consentendo agli insetti di muoversi e di svolgere le loro attività vitali.

La chitina negli insetti svolge diverse e importanti funzioni. In primo luogo costituisce lo scheletro esterno degli insetti, fornendo loro un supporto strutturale che permette la locomozione e protegge gli organi interni.

L’esoscheletro protegge gli insetti da lesioni meccaniche, predatori e agenti atmosferici. Inoltre, la sua natura impermeabile aiuta a prevenire la perdita d’acqua e a mantenere l’equilibrio idrico all’interno del corpo degli insetti.

Gli insetti attraversano un processo chiamato “muta” o “sfarfallamento”, durante il quale crescono e si liberano del loro esoscheletro esterno per sostituirlo con uno più grande. La chitina gioca un ruolo fondamentale in questo processo, poiché fornisce la struttura di base per il nuovo esoscheletro che si forma durante la crescita dell’insetto.

In alcuni insetti, la chitina può essere pigmentata, contribuendo ai loro colori vivaci e alla mimetizzazione.

La chitina può essere coinvolta nella sensazione tattile degli insetti, poiché forma parti dei loro organi sensoriali, come le antenne.

L’applicazione in ambito alimentare

Locuste in cucina, fonte foto BigStock
fried grasshopper or belalang goreng is traditional food from southeast asia, served with sambal, onion, garlic, chili on wood background

La chitina è presente nei gusci di crostacei e insetti ed è stata utilizzata per produrre chitosano, un polimero con diverse applicazioni nell’industria alimentare, come addensante, agente gelificante e rivestimento protettivo per alimenti.

Questo elemento, dunque, è molto più di un semplice componente strutturale negli insetti. La sua complessità chimica e le sue proprietà fisiche la rendono un materiale versatile con una vasta gamma di applicazioni pratiche.

Le proprietà uniche della chitina la rendono un ingrediente interessante per le applicazioni alimentari. La sua capacità di legare acqua e olio fornisce un effetto addensante e stabilizzante, rendendola adatta per l’uso in vari prodotti alimentari, tra cui salse, condimenti e barrette snack. La chitina può anche essere utilizzata per creare pellicole commestibili e capsule per l’imballaggio alimentare e la somministrazione di nutrienti.

L’analisi degli insetti ha permesso di acquisire nuove conoscenze sulle caratteristiche biologiche, fisico-chimiche e meccaniche del chitosano, che sembra avere effetti positivi sull’assorbimento di colesterolo e grassi nell’organismo umano.

La chitina, da cui deriva il chitosano, è la fibra più presente negli insetti. Nonostante la sua insolubilità, sembra che il nostro apparato digerente sia in grado di produrre enzimi per metabolizzarla.

Tuttavia, non tutti i chitosani sono identici. Ad esempio, una specie di grillo, il Brachytrupes portentosus, sembra produrre chitina e chitosano di qualità superiore rispetto a quella commerciale derivata dai gamberetti. Infatti, gli effetti del chitosano sulla salute possono variare a seconda della fonte, del peso molecolare e del grado di acetilazione.

I benefici sulla salute dell’uomo

Gli insetti commestibili oggi giocano un importante ruolo nella dieta umana. Tra le importanti proprietà nutrizionali, la più nota è la grande quantità di proteine e aminoacidi essenziali così come omega-3 che possono modulare il microbiota.

Un recente studio dell’Università del Wisconsin (USA) ha analizzato ulteriormente l’impatto del consumo di insetti edibili sulla salute dell’uomo. E’ emerso che le fibre derivate da insetti, sotto forma di chitina e suoi derivati, potrebbero modificare il microbiota intestinale con risultati molto positivi, sebbene siano ancora necessari ulteriori studi.

In linea di massima, la chitina e i suoi composti hanno mostrato proprietà prebiotiche e probiotiche. Sebbene siano comunemente utilizzati quelli derivati da crostacei o funghi, si sa poco sulle proprietà della chitina derivata da insetti, in parte a causa della difficoltà nel raccogliere il materiale.

Gli studi sull’uomo sono ancora limitati, soprattutto per quanto riguarda le loro proprietà prebiotiche. Tuttavia è emerso, tra le altre cose, che la chitina estratta dagli insetti non solo stimola la proliferazione, ma potrebbe anche inibire la crescita di certi batteri, sia patogeni che probiotici.

In adulti sani, si è osservato una diminuzione dei batteri fecali, inclusi i lattobacilli, dopo l’assunzione di polvere di grilli interi per due settimane. Si è osservata anche una diminuzione di patogeni enterici come Clostridium perfringens ed Escherichia coli.

I falsi miti

Fake news, immagine di repertorio - fonte Pixabay.com
Fake news, immagine di repertorio – fonte Pixabay.com

Tra le fake news legate alla chitina, la più diffusa è quella secondo la quale provocherebbe il cancro. Un’affermazione che tuttavia è stata ripetutamente confutata dalla ricerca scientifica. Numerosi studi hanno stabilito che la chitina e i suoi derivati, come il chitosano, non possiedono proprietà cancerogene e non stimolano la crescita delle cellule tumorali o favoriscono lo sviluppo di tumori. Alcuni studi hanno persino suggerito che la chitina potrebbe addirittura avere proprietà anti-cancro, grazie alla sua capacità di stimolare il sistema immunitario e ridurre l’infiammazione.

Al tempo stesso, un altro falso mito ha a che fare con il ruolo svolto dalla chitina sull’apparato digerente. Sebbene la chitina in sé non sia direttamente digeribile dagli enzimi umani, può essere scomposta dagli enzimi prodotti dai batteri presenti nel nostro intestino. Questi prodotti di decomposizione, tra cui frammenti solubili di chitina e chitosano, possono offrire vari benefici per la salute, tra cui: riduzione dei livelli di colesterolo e miglioramento della salute intestinale; riduzione dell’infiammazione in tutto il corpo; aumento dell’assorbimento dei nutrienti come calcio, ferro e acidi grassi.

In conclusione, una volta considerata un ingrediente di nicchia, la chitina si sta rivelando una promettente fonte alimentare con una vasta gamma di potenziali benefici. Un ingrediente sostenibile e innovativo che potrebbe contribuire a un futuro alimentare più sano e sostenibile.

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