I novel food spaventano il nostro Paese. Dopo la stretta sulle farine di grilli, arriva lo stop ai cibi ‘in provetta’ e, nel dettaglio, alla carne sintetica. E’ quanto contenuto nel disegno di legge che il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha portato alla seduta del Consiglio dei ministri di martedì 28 marzo 2023.
La proposta di legge firmata dal ministro Lollobrigida e dal collega Orazio Schillaci, alla guida del Ministero della Salute, prevede nel dettaglio il divieto per gli operatori del settore alimentare di utilizzare nella preparazione di alimenti, bevande e mangimi, o anche vendere, detenere per commercio, importare, produrre per esportare, somministrare o ancora distribuire per il consumo, alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati.
Carne sintetica: arriva il ‘no’ del governo

Dai paletti all’impiego di farine a base di insetti al ‘no’ alla carne sintetica. E’ questo che prevede il disegno di legge sul quale però è necessario fare delle precisazioni.
I divieti contenuti nell’articolo 2 del suddetto ddl, ad esempio, non vengono applicati ai prodotti legalmente fabbricati o commercializzati in un altro Stato membro dell’Unione europea. Dunque non valgono per l’import. Questo significa che se l’Efsa – l’Autorità dell’Unione Europea che si occupa della sicurezza alimentare – dovesse approvarne l’uso negli Stati Membri, l’Italia non potrebbe comunque opporsi alla loro circolazione, per via delle regole comunitarie della libera circolazione dei beni e dei servizi.
Sanzioni per i trasgressori
Nel ddl che vieta la produzione e la vieta la produzione e la vendita di carne sintetica in Italia, c’è spazio anche per le sanzioni ai trasgressori. Nel dettaglio, sono previste sanzioni amministrative pecuniarie da 10 mila euro fino ad un massimo di 60 mila euro, oppure fino al 10% del fatturato totale annuo per i trasgressori che producono, vendono, distribuiscono o somministrano alimenti, bevande e mangimi realizzati in laboratorio partendo da cellule animali.
Ad ogni modo la sanzione massima non potrà essere superiore a 150 mila euro. Alla violazione, inoltre, si procede con la confisca del prodotto illecito e all’applicazione delle sanzioni amministrative, al divieto di accesso a contributi, finanziamenti o agevolazioni concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dall’Unione europea per lo svolgimento di attività imprenditoriali, per un periodo minimo di un anno e massimo fino a tre anni. Nei casi più gravi è prevista la chiusura dello stabilimento di produzione, per il medesimo periodo di tempo.
Cosa c’è dietro al divieto
Il ministro Lollobrigida ha ritenuto il divieto di produzione e commercializzazione della carne sintetica come un modo per tutelare la collettività. “Guardiamo alla tutela della nostra collettività. Come Governo abbiamo affrontato il tema della qualità che i prodotti da laboratorio non garantiscono. Abbiamo voluto tutelare la nostra cultura e la nostra tradizione, anche enogastronomica”, ha commentato in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro della Salute Schillaci in seguito all’approvazione del provvedimento.
Cosa porterebbe la produzione di cibi ‘in provetta’? Lo stesso ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare ha stilato la lista delle possibili conseguenze derivanti dalla presenza sul mercato di carne sintetica:
- maggiore disoccupazione;
- maggiori rischi per la biodiversità;
- prodotti che non garantirebbero benessere.
“Tutela” e “precauzione” sono state le parole chiave nel corso della conferenza. Il ministro Schillaci l’ha ritenuta “una legge significativa” dal momento che “oggi non ci sono studi scientifici sugli effetti dei cibi sintetici”.
Le reazioni
Il ‘no’ secco alla carne sintetica da parte del governo, ha scatenato varie reazioni da parte del mondo politico e non solo. La premier Giorgia Meloni, dopo l’approvazione del disegno di legge ha commentato: “Non potevamo che festeggiare con i nostri agricoltori un provvedimento che pone l’Italia all’avanguardia, sul tema non solo della difesa dell’eccellenza, materia per noi particolarmente importante, ma anche sul tema della difesa dei consumatori”.
Non manca il plauso di Coldiretti, che nei mesi scorsi aveva raccolto mezzo milione di firme contro la carne sintetica, tra cui proprio quella della Meloni.
Ad ogni modo non si sono fatte attendere le voci contrarie, a partire dalle associazioni animaliste. Scrive in merito l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa): “La carne sintetica è un prodotto che offre una soluzione a diversi problemi correlati alla produzione della carne. Una produzione che non lede il benessere animale, la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare. Anche se la produzione di carne coltivata richiede l’utilizzo di cellule animali, può rappresentare un’alternativa cruelty free alla produzione di carne che può andare incontro a chi ancora non ha abbracciato la scelta vegetariana o vegana”.
Anche il segretario di +Europa, Riccardo Magi ha contestato il ‘no’ del governo parlando di “proibizionismo sconsiderato”, auspicando una maggiore ricerca e lo sviluppo di tecnologia “che potrebbe permettere di inquinare e uccidere di meno”.
La carne sintetica nel resto del mondo

Nel novembre del 2022 era arrivato il via libera da parte della dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti, alla commercializzazione di nuggets di pollo coltivati in laboratorio. La “clean meat”, come viene definita, si ottiene dalla clonazione di cellule staminali estratte dagli animali e poi riprodotte in vitro, senza macellazione. La sperimentazione è stata estesa anche ad altri alimenti come pesce e latte.
A differenza di quanto accaduto per le farine di insetti, al momento però in Europa non è stata autorizzata l’immissione in commercio e per tale ragione l’Italia ha potuto agire senza alcun vincolo.
Mentre l’Italia rifiuta la carne sintetica, cosa accade nel resto del mondo? In Australia si va ben oltre arrivando a compiere una sorta di provocazione. Un’azienda ha infatti realizzato in laboratorio una polpetta di carne sintetica. Non una qualunque ma addirittura di mammut.
“Abbiamo scelto il mammut perché è un animale simbolo della perdita di diversità e dei cambiamenti climatici”, ha spiegato al Guardian Tim Noakesmith, co-fondatore dell’azienda Vow, produttrice della polpetta ‘in vitro’.
Attualmente il consumo di carne sintetica è permesso solo a Singapore e negli Stati Uniti.
Fonte foto di apertura: Ohga.it