A distanza di pochi giorni dall’immissione sul mercato della farina di grillo (Acheta domesticus), il terzo insetto commestibile approvato per il consumo alimentare da parte dell’Ue, ne arriva uno nuovo. Il quarto insetto edibile che va ad inserirsi nella lista dei novel food è rappresentato dalle larve del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus) congelate, in pasta, essiccate.
A partire dal 26 gennaio 2023 anche nell’Unione europea potranno essere commercializzate le larve del verme della farina. Il via libera della Commissione arriva precisamente dopo l’ok, dalla fine del 2021, alle larve gialle della farina, seguite dalla locusta migratoria e quindi dalla polvere di grilli.
Larve del verme della farina minore: via libera dell’UE, le tappe
L’immissione sul mercato delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere quale nuovo alimento, trova ufficialmente spazio nel regolamento di esecuzione proposto dalla Commissione e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale europea del 5 gennaio 2023.
Nell’articolo 2 del suddetto regolamento, viene precisato che per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di entrata in vigore dello stesso, solo la società Ynsect NL B.V., ovvero il richiedente, è autorizzata a immettere sul mercato europeo il nuovo alimento.
Non viene tuttavia esclusa la possibilità per un’altra società di poter ottenere l’autorizzazione per questo nuovo novel food.
La Ynsect NL B.V. presentò alla Commissione la richiesta di immissione sul mercato delle larve del verme della farina minore il 7 gennaio 2018.
Tale domanda faceva riferimento all’uso delle larve di Alphitobius diaperinus congelate, in pasta (macinate), essiccate e in polvere (macinate) come ingrediente alimentare per la realizzazione di prodotti destinati al consumo alimentare umano, ma anche in polvere, sotto forma di integratori alimentari destinati alla popolazione adulta.
Il parere dell’EFSA
Il 17 luglio 2018 la Commissione ha chiesto all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) di procedere alla valutazione delle larve di Alphitobius diaperinus congelate e liofilizzate come nuovo alimento.
Solo nell’aprile 2022 l’Autorità ha dato il suo parere positivo sulla sicurezza di tale insetto congelato o liofilizzato, tale da soddisfare le condizioni di immissione sul mercato.
Alla luce delle limitate prove pubblicate sulle allergie alimentari connesse agli insetti edibili, nel suo parere scientifico sulle larve del verme della farina minore, l’EFSA ha concluso che “il consumo del nuovo alimento può provocare una sensibilizzazione primaria e reazioni allergiche alle proteine del verme della farina minore”. Per tale ragione ha raccomandato l’esecuzione di ulteriori ricerche sui livelli di allergenicità delle larve di Alphitobius diaperinus ed ha rilevato che il suo consumo potrebbe causare reazioni a coloro che registrano già allergie a crostacei e agli acari della polvere. “È pertanto opportuno che le larve di Alphitobius diaperinus congelate, in pasta, essiccate e in polvere e gli alimenti che le contengono siano adeguatamente etichettati in conformità all’articolo 9 del regolamento (UE) 2015/2283”, precisa l’Autorità.
Ancora una raccomandazione da parte dell’EFSA ha a che fare con gli integratori alimentari contenenti questo nuovo ingrediente e che “non dovrebbero essere assunti da persone di età inferiore a 18 anni”, motivo per il quale ritiene opportuno “prevedere un requisito in materia di etichettatura al fine di informare adeguatamente i consumatori al riguardo”.
Altri insetti commestibili in futuro
Molto presto le larve del verme della farina minore potranno essere vendute, così come tutti gli altri insetti commestibili, congelate, essiccate ma anche in polvere.
Il via libera al verme della farina minore rappresenta un importante ed ulteriore passo in avanti dell’Unione Europea verso gli insetti edibili, dopo le tre precedenti autorizzazioni (le tarme della farina – larve gialle essiccate del tenebrione mugnaio -, la Locusta migratoria e, in ultimo, la polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico).
L’elenco, tuttavia, è destinato ad allungarsi ulteriormente, dal momento che al momento, altre otto domanda attendono una risposta da parte della Commissione.
Ad ogni modo, i futuri novel food dovranno rispettare una serie di requisiti specifici relativi a standard di etichettatura in riferimento alle allergenicità, dal momento che le proteine di insetti possono causare allergie in soggetti già allergici a crostacei, acari della polvere e, talvolta, molluschi.
Nel nostro Paese c’è ancora qualche perplessità rispetto alla presenza degli insetti nel piatto, ma Bruxelles procede spedito vedendo negli insetti – e nelle proteine alternative in generale – una serie di aspetti positivi. Questi includono una risposta all’aumento del costo delle proteine animali, un minore impatto ambientale, una soluzione all’aumento della popolazione mondiale e, di conseguenza, della crescente domanda di proteine tra le classi medie.
L’allevamento di insetti edibili potrebbe portare anche alla riduzione delle emissioni di gas serra e dello spreco alimentare.
Lo studio delle proteine derivate da insetti edibili è considerato una delle aree più importanti del programma Horizon Europe che sostiene finanziariamente la ricerca nei Paesi Ue. Vedremo quale sarà l’impatto nel futuro prossimo.
Al momento tuttavia l’impatto sul mercato, su ammissione della stessa Commissione europea, “è trascurabile perché parliamo di una piccola nicchia”. Inoltre, precisano da Bruxelles, “Spetta ai consumatori decidere se vogliono o meno mangiare insetti. Il loro uso come fonte alternativa di proteine non è nuovo e vengono mangiati regolarmente in molte parti del mondo”.
Credit foto in apertura: GreenMe.it