Latte sintetico, fonte foto LaVocediVenezia.it

Latte sintetico: cos’è e come si ottiene, in quali Paesi è possibile trovarlo oggi

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Non solo carne “coltivata” e pesce “in provetta”: arriva anche il latte sintetico. Uno dei primi Paesi al mondo che si appresta a diventare pioniere in tal senso, producendo e vendendo prodotti caseari senza l’ausilio di mucche è Israele. L’idea però non piace proprio a tutti. E’ quanto emerso a Milano, durante “Tuttofood”, la fiera dell’agroalimentare più importante d’Italia.

In questa occasione, infatti, Coldiretti e Filiera Italia hanno lanciato il loro allarme contro la diffusione del cibo sintetico sulle tavole di tutto il mondo. Ad unirsi alla protesta sono stati anche Assica, Assolatte, Unaitalia e Assocarni. Il maggiore pericolo sarebbe rappresentato anche dalla possibile diffusione del latte sintetico, che potrebbe mettere seriamente a rischio la sopravvivenza della Fattoria Italia, che oggi vale 55 miliardi di euro.

Latte sintetico: come si ottiene, le caratteristiche

Latte sintetico, fonte foto ScienzeNotizie.it
Latte sintetico, fonte foto ScienzeNotizie.it

In un futuro sempre più vicino, il latte potrebbe non essere più associato alla classica mucca, il cui lavoro potrebbe essere sostituito da bioreattori in grado di fare arrivare in tavola una tazza di latte caldo ma senza alcuna provenienza di animali da pascolo. Siamo ufficialmente entrati nel mondo lattiero caseario del tutto inedito, con l’introduzione del latte sintetico autorizzato di recente in Israele.

Ma come è possibile ottenere del latte sintetico? A spiegarcelo è la startup di food-tech Remilk che inizierà la produzione di proteine di latte attraverso un processo di fermentazione a base di lievito ma che le rende “chimicamente identica” a quelle che si trovano nel classico latte di mucca.

Il latte da laboratorio viene realizzato usando il gene della sua proteina che viene inserito in bioreattori per una crescita accelerata.Si tratta di un processo simile a quello usato per tutti gli alimenti creati in laboratorio. Il prodotto finale si presenta privo di lattosio, colesterolo, ormoni della crescita e antibiotici.

Dove trovarlo nel mondo

Dall’inizio del 2023 la vendita del latte sintetico è stata autorizzata a Singapore. Anche la Food and Drug Administration, negli Stati Uniti, ne avrebbe riconosciuto la sua sicurezza per il consumo alimentare.

Sebbene in Europa sia stato sdoganato il consumo di insetti commestibili, giunti gradualmente anche in Italia tra svariati dubbi, il latte sintetico rappresenta ancora un’ipotesi piuttosto remota.

Al momento la pioniera Remilk permetterà a Israele di diventare uno dei primi Paesi a livello mondiale a commercializzare questo novel food ed ha già annunciato l’intenzione di aprire l’apertura della più grande sede di produzione di latte munto dalla fermentazione di precisione a Kalundborg, in Danimarca.

E l’Italia?

Latte sintetico sì o no? - Fonte foto Pixabay.com
Latte sintetico sì o no? – Fonte foto Pixabay.com

In Italia, tuttavia, per il momento l’idea di poter consumare latte sintetico resta ancora molto lontana. In particolar modo, nel nostro Paese, sia il Governo che le associazioni di categoria stanno facendo muro contro ogni forma di cibo creato in laboratorio.

“È aberrante mettere a rischio la salute. Ci batteremo anche in Europa perché non passi. Abbiamo un ministro della Salute che ci ha dato una indicazione: il cibo sintetico non è sicuro, anzi, la potenzialità che possa essere dannoso esiste”, ha tuonato il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida intervenuto nel corso della manifestazione Tuttofood a Milano.

Un “no” netto che fa riferimento non solo alla carne coltivata ma anche ai filetti di pesce in provetta in 3D realizzati sempre da una azienda israeliana.

Le reazioni

Qual è la reazione dei consumatori italiani rispetto all’idea di consumare latte sintetico? Si tratta di una novità che al momento viene ancora fortemente bocciata, con il 72% degli intervistati che ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di mangiare carne sintetica ottenuta in laboratorio. Solo il 18% avrebbe ammesso di volerlo provare, mentre il 10% sente di volerne sapere di più. Sono i risultati di una indagine Tecnè rispetto al cibo sintetico in generale.

Coldiretti ha definito tutti i prodotti realizzati in laboratorio non semplice cibo “ma di un prodotto ingegnerizzato, con processi di lavorazione molto più simili a quelli dei farmaci e proprio in questo ambito devono essere valutati”.

Ad intervenire è stato anche Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, il quale ha parlato di un vero e proprio “paradosso”: “Da un lato ci viene chiesto di investire per rendere le nostre produzioni lattiero casearie ancor più attente all’ambiente, dall’altro investitori senza scrupoli, col pretesto della tutela dell’ambiente cercano di promuovere un prodotto che tutto è fuorché naturale, ed è quindi nemico dell’ambiente”.

Per Zanetti, sarebbe necessario arrestare questo avanzare del cibo sintetico considerato “cibo Frankenstein” al fine di salvaguardare il latte, “vero patrimonio mondiale dell’umanità”.

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